Work Text:
"Michelangelo..."
Micky riaprí gli occhi, battendo le palpebre più volte.
Niente, è solo buio davanti a sé.
Buio pesto.
"Dove...sono..." Sussurrò appena, sentendosi fluttuare leggero nell' atmosfera, come se non avesse più un corpo
"Nell aldilà..." Riprese quella voce che rimbombò tutto attorno a sé, facendolo sobbalzare.
"Aldilà...Ma..."
Balbettando appena, Micky cercò di toccarsi il corpo, di portare una mano sul suo petto.
Nulla.
Non sentì il battito del suo cuore né la presenza di un corpo.
Ma...ma...
"No...non è possibile...ma come..." Balbettò ancora, rivolto a quella voce che riprese, calma e profonda:
"Hai disubbidito ai comandi di tuo fratello Leo, sei andato nella sede centrale del clan del Piede per cercare di fare finire la storia dell odio tra di voi una volta per tutte, ti hanno catturato, legato, imbavagliato e gettato a mare. L acqua è entrata dentro i tuoi polmoni, ti ha fermato il cuore e sei morto per asfissia. Semplice, no? Però sei stato molto coraggioso, fino all ultimo ti sei rifiutato di rivelare il nascondiglio della tua famiglia..."
Quelle parole fecero rabbrividire Micky, improvvisamente ricordò ogni cosa,ogni sensazione della sua cattura, le mani legate, il volo dal ponte di Brooklyn, i tentativi di liberarsi e poi...il torpore e infine il nulla.
"È qui, l' ho trovato!!!!"
Micky sobbalzò ancora, se avesse avuto un cuore avrebbe perso un battito.
Era la voce di Raf, uno dei suoi fratelli.
Micky era una presenza incorporea ormai, ma gli parve di sentire le mani di Raf che lo tenevano stretto a sé, e allo stesso tempo poteva vedere tutto come in una visione
"I miei fratelli..." Balbettò Micky, vedendo Raf uscire dall acqua del fiume sotto il ponte, tenendolo tra le braccia, lui, un corpo inerte completamente e sdraiarlo sull erba della riva, strappandogli le corde che lo tenevano legato mani e piedi, sentendo la voce riprendere di sottofondo:
"Loro ti hanno ritrovato, come fate sempre tra voi fratelli...peccato che sia troppo tardi..."
Senti Leo, il loro fratello maggiore, e Raf chiamarlo concitati, scuoterlo furiosamente, mentre Donnie, il terzo di loro, si chinò su di lui, poggiò la testa sul suo petto e impallidì, la voce gli si incrinò in gola, riuscendo solo a sussurrare;
"Non respira...Non c e battito...Micky...no, Micky..."
Il respiro di Leo che si spezzò, le bestemmie a mezza bocca di Raf e le mani di Donnie sul suo petto.
Micky sentí e vide tutto quello pure in quell' oscurità lontana, sentí le mani di Donnie intrecciate sopra il suo cuore mentre lo stavano comprimendo ritmicamente.
Una, due, tre, quattro, cinque, dieci, venti, trenta volte.
Subito dopo, le sua bocca coprí la sua, il suo respiro entrò nei suoi polmoni vuoti, per due volte e immediatamente riprense il ciclo di compressioni e respirazioni.
Rianimazione cardiopolmonare.
Sapeva bene cos era, un mix tra respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco per rianimare le persone in arresto cardiorespiratorio come lui ora.
Micky vide e sentì il tempo dilatarsi e stringersi, l angoscia palpabile dei suoi fratelli, Raf che pianse tutte le sue lacrime e lo chiamò dolcemente, fratellino, fratellino, non lasciarci, ti prego, non lasciarci, Donnie che fu cocciuto abbastanza da non mollare subito il colpo, ma ogni suo gesto diventò sempre meno lucido mano a mano che i secondi passavano, le compressioni sul suo petto sempre più angosciate e la voce mentre conta gli tremò terribilmente e il pianto silenzioso di Leo, i suoi occhi azzurri pieni di lacrime che non si staccarono dalla sua figura immobile, dal suo petto che si alzò e si abbassò meccanicamente.
I suoi fratelli, la sua famiglia, con Sensei.
Tutto ciò che ha amato di più al mondo.
Loro tre, riuniti sulla riva di un fiume, a tentare di riportarlo con loro, a piangere, supplicare, le mani di Donnie che continuarono a premere e premere e premere sul suo cuore fermo.dentro quel corpo immobile, a continuare a gettare aria dentro quella bocca pallida su un viso grigio con.le.labbra viola e gli occhi chiusi
Sembrava stesse solo dormendo, come quando tra fratelli si saltavano addosso per svegliarsi, pronti a scherzare fin dal primo mattino.
E invece, era morto, non esisteva più, c'era solo quel corpo senza vita, Leo che chiamava al telefono concitato April e Casey per farsi portare un defibrillatore, Raf che non smetteva di piangere e bestemmiare e Donnie che continuava a premere sopra il suo cuore, una, due, tre, quattro, cinque, dieci, venti, trenta volte di continuo.
Inutilmente, ora ne aveva la.certezza, quel suo cuore non si sarebbe riattivato, tutti gli sforzi dei suoi fratelli sarebbero stati inutili.
Perché ora doveva lasciarli. Per sempre.
Loro e suo padre.
Non li avrebbe più rivisti, per molto tempo almeno.
Cadde a terra in ginocchio.
Che aveva fatto...
Nessuno di loro se lo sarebbe mai perdonato.
Ne Leo, per non averlo protetto, ne Raf per averlo seguito, ne Donnie per non averlo salvato.
Lo stesso Donnie che continuò imperterrito, le lacrime sul volto sotto gli occhiali, a donargli aria, a eseguire il massaggio cardiaco con precisione, solo la cantilena ora era sempre più interrotta dall intercalare del suo nome
e da alcune frasi che gli sussurrava con un filo di voce spezzato:.
"Respira. Ti prego, Micky, respira. Ti scongiuro, respira. Non andartene dove non possiamo venire con te, ti prego torna da noi, ti prego, ti prego non lasciarci Micky... Ti prego , torna dai tuoi fratelli, torna da noi...ti prego respira..."
.
A ogni supplica corrispondeva una compressione sopra il suo cuore, ancora e ancora e ancora, non aveva mai mollato ed erano passati almeno dieci minuti e Donnie non aveva mollato un secondo, le sue braccia tese continuavano a spingere le mani sul suo petto, nonostante la fatica che sicuramente stava facendo a premere sul loro piastrone duro.
Micky non era bravo in matematica, ma erano appunto almeno dieci minuti che fissava suo fratello tentare di ridargli la vita, premere sul suo cuore e chinarsi a respirare nella sua bocca, a ciclo continuo
A occhio e croce, gli aveva donato almeno cento respiri e circa novecento compressioni
Un singhiozzo gli mori in gola.
Cento respiri.
Novecento compressioni.
Tutte per lui, solo per lui
Chiunque altro sarebbe già crollato, si sarebbe già arreso all. evidenza.
Non Donnie.
Donnie non aveva mai mollato un momento.
E Micky ne era sicuro, era solo la forza della disperazione, di quel grande amore fraterno che li legava da sempre a spingerlo a continuare quel massaggio cardiaco ininterrotto. Donnie, uno dei suoi eroi, da sempre.
Trenta compressioni e due respirazioni
Trenta compressioni e due respirazioni
Trenta compressioni e due respirazioni
Così via, senza sosta, senza pause.
Appena smetteva le.compressioni, subito le respirazioni e così via
STava reggendo l.anima con i denti, gli stava donando tutto se stesso, come sempre.
Come tutti loro, come avevano sempre fatto nel corso di quegli anni.
Leo e Raf avevano smesso da un pezzo di chiamarlo, si limitavano a piangere straziati, con la faccia tra le mani.
Il dolore e il senso di colpa che stavano provando era insopportabile, lo sentiva fin da lì.
Sapeva che Leo avrebbe dato la sua vita per la sua, immediatamente, nonostante gli avesse disobbedito.
I suoi occhi parlavano chiaro, quando riusciva a guardarlo, senza riuscire a parlare, solo urlando tutto il suo dolore.
Era il suo fratellino e lui si sarebbe sempre sentito responsabile di quello.
E Raf...Raf non lo ha mai visto piangere tanto.
Quando vide che una delle sue grosse mani gli stava carezzando la testa lucida, quando sentì quel:"Micky...no, Micky, no...ti prego no..." Micky iniziò a crollare, a capire che, per quello che considerava un atto d amore, aveva messo in atto un meccanismo irreversibile.
E suo padre,... suo padre sarebbe morto di dolore.
Suo padre, il suo eroe, la persona che più ammirava al mondo.
Voleva salvare la sua famiglia e l aveva distrutta.
"Hai avuto una buona intenzione,te lo riconosco. Volevi la libertà per la tua famiglia. Mi spiace che sia andata così, davvero molto"
Micky pianse a lungo, continuando a sentire da lontano le suppliche dei suoi fratelli, Donnie che continuava imperterrito a rianimarlo e alla fine sospirò;
Doveva accettarlo, doveva accettare la conseguenza di quella sua azione sciocca.
Dovrva accettare di dover andare via per sempre
"Si... È giusto così. Non voglio morire, ma immagino che non lo si voglia mai, vero? Avrei...voluto fare tante cose, voglio dire ho solo diciannove anni.
Ma va bene così. Sono morto per salvarli e sono morto con onore, senza paura. Ti chiedo solo di donare loro pace. A tutti quanti. Soprattutto a Leo. Lui non si darà pace, lo conosco. A nostro padre, che farò impazzire di dolore...E Raf...ti prego,fai in modo che non faccia cazzate e Donnie...non farlo sentire in colpa se non mi ha salvato. Mantienili uniti, come lo siamo sempre stati, anche finché ci sono stato io. Di loro...che ho dimostrato che li amo più della mia vita e che morire per loro è stato un onore, non avrei.voluto morire per nessun altro.... Sono pronto, andiamo?"
Ma quella voce lontana semplicemente gli rispose:
"Glielo dirai tu stesso, torna a casa. Torna da loro. Volevo solo vedere quanto saresti stato in grado di sacrificarti fino all ultimo per la loro salvezza, ma vedo che hai superato la prova. Sei degno di vivere ancora..."
Micky quasi non capì cosa gli venne detto, senti solo un bisogno terribile di tossire e lo fece.
Tossí da avere male ai polmoni, sentendo due dita di Donnie sul suo collo e le sue parole, soffocate da un singhiozzo di gioia:
"C e il battito, c e il battito! È vivo... è vivo!"
Ancora prima di riaprire gli occhi,sentendo Leo chiamare April dicendo loro che era tornato da loro, Micky si poggiò una mano sul petto, sentendo le lacrime correre sulle guance a sentire quelle pulsazioni che aveva dato così tanto per scontate, guardando finalmente sopra di sé quei visi dei suoi fratelli in lacrime.
Non avrebbe più dato per scontato neanche loro.
Mai più.
"Cazzo...prossima volta...che muoio...voglio che ...sia Sandra Bullock...a farmi la... respirazione bocca a bocca...me lo merito..."
Ma quasi Micky non finì quella frase scherzosa che si trovò le braccia di Donnie al collo, mentre singhiozzò furiosamente e gli biascicò un:
"Vaffanculo, Micky... Vaffanculo...Vaffanculo, cazzo, ci hai fatto morire... morire..."
Nello stesso istante, pure Leo e Raf furono su di lui, stringendolo forte e singhiozzando anche loro disperatamente, riuscendo solo più a chiamarlo entrambi con un sussurro:
"Micky...Micky...fratello..."
Fratello.
Le lacrime continuarono a sgorgare libere dai suoi occhi, ancora non ci credeva
"Sto scherzando...grazie...grazie fratelli miei... Donnie, grazie...di avermi salvato...le chiappe, fratello..."
Donnie tirò su vistosamente col naso, asciugandosi gli occhi sotto gli occhiali:
"Non ho fatto nulla di che, ringrazia Raf che si è lanciato da non so quanti metri per recuperarti sott acqua..."
Micky guardò Raf, anche lui col viso pieno di lacrime e allargò le braccia per stringerlo a sé:
"Raf, grazie...fratello...grazie di tutto... "
"Ti vengo a recuperare ovunque, pure all Inferno se serve, fratellino, lo sai... Guai a te se mi fai prendere ancora uno spavento simile, te le prendi Micky, non scherzo..."
Micky sorrise tra le lacrime di gioia, sapeva quanto fossero affettuose quelle parole di Raf, ormai conosceva bene quel suo fratello fintamente burbero dal cuore d' oro.
Appena l abbraccio con Raf si sciolse, Micky incrociò lo sguardo di Leo pieno di lacrime che semplicemente gli sussurrò:
"Dovrei staccartene quattro, ma sei vivo...Micky, sei vivo..."
Non ci fu bisogno di parlare, Micky gettò le braccia al collo di Leo, che se lo tenne stretto, come se avesse paura che gli venisse strappato via di nuovo, Donnie e Raf che li osservavano con infinita commozione
"Perdonami, Leo, perdonami...sono stato un coglione... Non ti ho ascoltato... È solo colpa mia, non tua, okay, fratello? Ti prego non sentirti in colpa che già mi sento una merda..."
Leo sospirò e prese il viso del fratello tra le mani, baciandolo piano sulla fronte e sussurrandogli;
"Puoi ringraziare che ti voglio bene, veramente...che tutti noi ti vogliamo bene veramente Micky...non farlo mai più. Mai più. La tua famiglia ha bisogno di te, fratello..."
Micky annuì, asciugandosi le lacrime:
"Anche io ho bisogno di voi, Ve lo dico sempre, ma ve l ho appena dimostrato...vi amo sopra ogni cosa, più della mia vita...voi fratelli...e Sensei...siete il mio tutto..."
"Micky...Oh, Micky..." Sussurrarono tutti e tre i suoi fratelli, tenendolo stretto a sé.
Micky sorrise,stretto tra tre paia di braccia.
Sapeva come sarebbe finita quella notte, avrebbe sicuramente dormito nel letto di Raf sotto al suo, con Raf che lo avrebbe stretto a sé, April e Casey che sarebbero passati solo per vedere come stava, Leo sdraiato lì vicino, Donnie che un po' lo avrebbe monitorato e un po' si sarebbe appisolato e suo padre che sicuramente lo avrebbe sgridato ma lo avrebbe anche baciato sulla testa, li in quel covo sotto le fogne di NYC che per lui era più bello di una reggia.
La sua famiglia, il suo mondo.
La prossima volta avrebbe ascoltato Leo, ma di una cosa era sicuro, solo per la sua famiglia valeva la pena dare la vita.

44MutatedLasagnas Sat 05 Jul 2025 12:03PM UTC
Comment Actions
Donniegirl88 Sat 05 Jul 2025 03:41PM UTC
Comment Actions
Ruri_chan Wed 20 Aug 2025 01:49AM UTC
Comment Actions
Donniegirl88 Wed 20 Aug 2025 06:54AM UTC
Comment Actions